Dal mestiere del naso alle sue creazioni, Marc-Antoine Corticchiato si racconta.
Parfum d’Empire incarna in sé tutti i valori simbolici di magia e raffinatezza del profumo, interpretando momenti rari e fugaci che lo rendono unico, grazie al modo in cui il suo creatore miscela le sue materie preziose ed originali.
Qualche settimana fa’, ho avuto l’onore di incontrare Marc-Antoine Corticchiato, intraprendendo un viaggio fuori dal comune. Il mestiere del naso, le sue prime creazioni, le fragranze per l’estate e molto altro ancora sono stati gli argomenti trattati durante la nostra conversazione. I discorsi diventavano sempre più interessanti tanto da arrivare, senza neanche accorgercene, ad imbastire una vera e propria intervista che ha dell’interessante. Il profumiere francese in qualità di naso e titolare del suo marchio racconta la sua professione che è anche la sua più grande passione.
Di seguito l’intervista esclusiva al creatore di Parfum d’Empire.
Il mestiere del naso ha sempre suscitato un certo fascino per chi lo conosce e una certa curiosità per chi non ne ha mai sentito parlare. Se adesso ti chiedessi di descrivere la parola “naso” con un aggettivo, quale ti verrebbe subito in mente e perché?
Direi “curiosità”. La curiosità olfattiva è molto importante. E’ proprio questa curiosità che permette di scoprire creazioni che si allontanano dai classici percorsi già visti.
Le tue fragranze riflettono un’eccessiva attenzione ai dettagli e alla qualità delle materie prime. A questo punto una domanda sorge spontanea: nasi si nasce o si diventa?
Nasi non si nasce, si diventa solo con il lavoro, la passione e la creatività. Se presterete attenzione all’ambiente olfattivo, vi renderete conto di essere circondati da una serie di emozioni che dipendono dalla vostra sensibilità e il vostro background. Quando lavoro ad una nuova creazione, questa sensibilità mi guida nella scelta delle materie prime e nella composizione dell’accordo principale, ma la pura realizzazione della fragranza si ottiene solo attraverso la profonda conoscenza dell’arte profumiera.
Cosa significa “Profumo di nicchia”? E in che modo questo mondo suscita particolare attrazione?
Al giorno d’oggi, non significa molto. Non c’è una “profumeria di nicchia” ma “profumerie di nicchia”: ci sono brands come Parfum d’Empire che esprimono passione, altri che sono realizzati solo per fare business e mirano ad alcune aree molto specifiche, altri ancora che appartengono a gruppi industriali. Questi giocano molto sull’aspetto esclusivo, sebbene molte creazioni, paragonate ai profumi tradizionali, non hanno valore aggiunto.
Cosa ha ispirato la tua prima creazione, Eau de Gloire?
In Eau de Gloire, ho voluto rendere omaggio a tutte le persone che lasciano la loro Terra Corsa alla conquista del mondo e di sè stessi. Ho voluto, inoltre, racchiudere nel profumo tutta l’energia e la luce delle piante corse e della macchia mediterranea. E’ una creazione personale e allo stesso tempo universale e mi piace pensare che affronti temi che parlino ad un vasto pubblico.
Quale delle tue creazioni ami di più e perchè?
E’ una domanda molto difficile. Ci sono tanti profumi che stimo molto. Le creazioni di François Coty, Jacques Guerlain, ad esempio, sono nomi molto importanti nella storia del profumo. Un sillage che mi piace molto è Aromatics Elixir di Clinique. E’ un cypre intenso con una luminosità travolgente. Nelle mie creazioni, ho sicuramente un debole per Equistrius. E’ una creazione molto personale e rimane piuttosto “intima”, proprio come un segreto ben custodito.
Quali fragranze consigli per l’estate, oltre quelle floreali e fresche?
Ci sono fiori che non hanno note floreali usuali e che risultano molto interessanti durante la stagione estiva. Penso al giaggiolo (rizoma dell’iris) cipriato e legnoso, che ho usato in Equistrius e all’Osmanto, coriaceo e fruttato che ho usato in Osmanthus Interdite. Questi riescono a sottolineare l’odore della pelle nei periodi di gran caldo.
Caterina Beauty Consultant